Doppio Dorje (Vajra) Antico oggetto rituale tibetano,simboleggia la perfetta e spontanea attività del Buddha per il bene di tutti gli
esseri.
La combinazione dei due dorje rappresenta l'assoluta indistruttibilità.
Questo simbolo viene spesso inciso sotto la base delle statue tibetane.
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strumento rituale tantrico usato nelle pratiche del buddismo tibetano e indiano.
Il dorje, o vajra, può essere considerato il più importante oggetto di culto del Buddismo Tibetano; così tanto importante che i nomi di molte divinità vengono precedute dalla parola vajra.
Durante i rituali assume anche il simbolo del principio maschile e viene tenuto nella mano destra, mentre la campana (Gantha), che rappresenta il principio femminile, viene tenuta nella sinistra.
La parola “vajra” deriva dal sanscrito e significa “duro”, “possente” ed indica anche la durezza e lo splendore indistruttibili del diamante. Le sue caratteristiche (indistruttibilità, durezza, fermezza) sono le stesse che vengono attribuite alla mente dopo che essa ha attraversato ed assimilato la crescita spirituale insegnata dal Buddha. La sua forma, molto simile a quella di uno scettro o di un’arma, sembra avere origine dallo scettro-saetta posseduto da Indra, divinità indù, con il quale esso controlla la forza del lampo e del tuono, governando le nubi monsoniche che apportano piogge e fertilità alla terra.
Simbolo di ogni fondamentale, immutabile e chiara essenza della verità, l’immacolata trasparenza del dorje-diamante presuppone una ricchezza di sfaccettature e corrisponde al concetto-simbolo dell’assoluto.